giovedì 15 agosto 2013

Dedicato a Vincenzo Masini - Il nostro Samurai-


Antonella Proietti
Counselor Relazionale Prepos


I sette princìpi del Bushido

Il Bushido si fonda su sette concetti fondamentali, ai quali il samurai deve scrupolosamente attenersi:
Rettitudine ( gi?) Avaro -Saggio - Stefania
Coraggio (勇氣 yūki?) Ruminante - Motivato - Silvia
Benevolenza ( jin?) Adesivo - Affettivo - Alba
Rispetto ( rei?) Invisibile -Sensibile -Bianca
Onestà ( makoto?) Sballone - Emozionale -Dorotea
Onore (名誉 meiyo?) Delirante - Creativo - Sibilla
Lealtà (忠義 chūgi?) Apatico - Diplomatico -Rosa


Faceva un gran freddo quel giorno, le raffiche di vento gelato erano taglienti come lame affilate. Alba si trovava nel bosco con le sue amiche, soltanto i folti alberi riuscivano a proteggerle e ad ostacolare quei fastidiosi spifferi d'aria. Per giunta stava scendendo la notte e le donne erano molto preoccupate, vagavano perdute in quei sentieri, senza conoscere la strada. Si sentivano sbandate e confuse, ora,  che a breve, non avrebbero più avuto neanche  il conforto della luce cosa avrebbero fatto? Si strinsero in cerchio ed Alba prese la parola, apparentemente sembrava la più forte, cercava comunque di non trasmettere la sua preoccupazione al gruppo facendo il punto della situazione. Con voce decisa disse: " Ora cercheremo un riparo, qui intorno ci sarà una piccola cavità, un ricovero, una capanna in cui trascorrere la notte, tutte insieme ci scalderemo abbracciandoci e domani mattina ci metteremo di nuovo in cammino.
Alba aveva trascinato in quella avventura le sue amiche più care, Sibilla, Stefania, Rosa, Bianca, Dorotea e Silvia. Alle sue compagne aveva raccontato di aver sentito parlare di  un Samurai,  un saggio Samurai che sicuramente le avrebbe aiutate. Lui conosceva i segreti del mondo e delle cose, la sua sapienza gli era stata tramandata da generazioni lontane, ogni  samurai aveva l'obbligo di custodire preziosi segreti,  ma allo stesso tempo svelarne  gli insegnamenti a tutti coloro che avessero avuto voglia di migliorare se stessi.
Le giovani donne anche se timorose di non riuscire a trovare nulla per ripararsi erano piene di fiducia nella provvidenza. Una fioca luce crepuscolare lasciava intravedere appena il sentiero da percorrere, quando Sibilla esclamò: "guardate là in fondo, vicino a quell'olmo, c'è una piccola capanna di paglia, siamo salve!". Subito si affannarono a raggiungere quell'inaspettato ricovero.
La stanchezza del lungo cammino percorso le aiutò a prendere sonno e le paure, del buio, degli animali selvatici e di chissà quale altro pericolo, svanirono con quel riposo meritato
L'indomani si svegliarono di buon ora, la luce dell'alba e la fame contribuirono a destarle ed  in poco tempo si organizzarono per riprendere il cammino. Negli zaini avevano scarse riserve di cibo con cui fecero colazione e un pieno di energia per racimolare le forze di riprendere il cammino.
Cosa stavano cercando? Perché si erano avventurate in quel faticoso viaggio?
Non potevano continuare a vivere come tutte le altre persone che conoscevano? Le loro madri, gli amici, i conoscenti? No, non avrebbero potuto continuare a vivere sapendo che c'è una nuova via, la via che porta al giusto.
La necessità impellente di cercare dentro di loro un indizio e capire quale strada prendere per vivere semplicemente ma con amore era il motore che avviò la loro impresa.
Con un po' di timore si inoltrarono nel fitto bosco, procedevano cautamente e cercando di stare tutte vicine, si proteggevano l'una con l'altra finché non scorsero tra gli alberi una radura con al centro alcune capanne di legno da cui usciva il fumo di un probabile fuoco acceso che  diffondeva nell'aria  un ottimo odore di legna bruciata.
Forse lì avrebbero trovato il Samurai di cui avevano sentito parlare da tanta gente che gli era grata per aver imparato molto dalle sue parole.
Mentre si stavano avvicinando sempre più, videro un bambino che sembrava fosse lì per accoglierle.

Alba chiese al piccolo: " E' qui che vive il Saggio Samurai?" e lui rispose: "Si, vi sta aspettando". Le amiche si guardarono stupite, come poteva sapere di loro?
Il bambino le guidò verso la capanna centrale, il suo sorriso tranquillizzante era  l'unico elemento che le faceva sentire a proprio agio. Cosa avrebbero detto al Saggio? Che imbarazzo avrebbero provato nel parlare ad un uomo così stimato e famoso.
Intanto il bimbetto camminava quasi danzando, saltellava con leggerezza e nei suoi occhi scurissimi si leggeva la purezza dell'infanzia. Il piccolo amico facendo un inchino le invitò ad entrare nella capanna e Alba coraggiosamente entrò per prima facendo segno alle altre di seguirla.
Di fronte a loro  era seduto a terra un uomo di mezza età, né giovane e né vecchio, aveva un'aria pacata ed uno sguardo profondo, in silenzio fece cenno alle donne di sedersi a intorno a lui ma aspettò che tutte si fossero sistemate prima di iniziare a parlare.
Con un tono affettuoso si rivolse alle giovani donne e chiese loro con curiosità: "Allora, raccontatemi come mai siete arrivate fin qui?" . Alba si fece portavoce del gruppo e  
molto emozionata rispose al maestro: "Siamo giunte qui perché abbiamo sentito parlare di Lei, siamo in cerca della via maestra che doni un senso alle nostre esistenze. Cerchiamo di capire quale strada percorrere per arrivare alla consapevolezza, per cambiare, se necessario, il nostro percorso e  giungere alla meta."
L'uomo le guardò attentamente e con parole amorevoli rispose: " Sono molto interessato alle vostre ambizioni, quindi vi chiedo, pensate che le vostre vite non stiano procedendo nel percorso giusto? Per arrivare in cima alla montagna si parte sempre dalla pianura, con il bagaglio appropriato, non troppo pesante ma che contenga l'essenziale per sopravvivere durante il cammino. Dunque vediamo di ascoltare ogni singola voce, voi siete sette amiche, no? Chi vuol essere la prima a parlare?"
"Mi presento sono Stefania, sono una donna molto razionale e retta, sento che la mia vita procede in modo lineare, tutto sotto controllo, mai nulla che mi sfugga, insomma una gran fatica e tanta paura dei fuori pista. Ho però la sensazione che qualcosa mi manchi, ma  non so cosa, per questo chiedo aiuto a lei."
Ora è il turno di Silvia:  " Mi chiamo Silvia, sono una persona molto attiva, non so stare un attimo senza far niente. Spesso mi prodigo per gli altri, difendo i deboli e combatto le ingiustizie, ma poi sono tanto stanca e penso di non farcela, la prego mi illumini!"
"Eccomi, sono Sibilla, sono un  po'  sconclusionata, le persone che mi sono vicine  dicono che ho molte idee nuove, progetti e desideri da realizzare. Certe volte, però,  mi sembra tutto così impalpabile, sfuggente e non riesco a mettere ordine nei miei pensieri, è come se le mie intuizioni si aggrovigliassero in una matassa inestricabile!"
Il vecchio saggio ascoltava le parole delle giovani donne con molto interesse e uno sguardo paterno.
Dorotea si alzò in piedi fece un inchino e si mise in ginocchio di fronte al samurai, quindi rivolgendoglisi disse: " Dorotea era il nome di mia nonna, mi diverte pensare di somigliarle perché anche lei come me era una donna piena di energia, sempre in cerca di emozioni, con tanta voglia di divertirsi ma quando il gioco finisce arriva inesorabilmente una grande tristezza!" Piroettando nell'aria  tornò seduta al suo posto.
A questo punto prese la parola Rosa, era seduta un po' indietro ed iniziò a parlare  senza spostarsi di un millimetro : " Mi chiamo Rosa, sono una donna molto tranquilla, spesso mi sento dire che trasmetto pace. Odio la frenesia della vita di oggi, anzi faccio molta fatica ad inserirmi nel suo ingranaggio. Se devo essere sincera, mi sembra di vivere ai bordi della vita."
Dopo qualche minuto una flebile voce ruppe quell'atmosfera, era Bianca che timidamente prese la parola: " Sono la più giovane del gruppo, ma sento di farne parte totalmente.
A volte i miei sentimenti verso le altre sono di totale comprensione e comunione. Come direbbero gli inglesi "in their shoes", però mi imbarazza essere al centro dell'attenzione, quindi spesso trattengo i miei pensieri senza rivelarli."
Il Samurai volse lo sguardo verso Alba, era rimasta la sola a doversi presentare,  con paterna sollecitudine diede il suo assenso  e le passò  la parola.
"Sono Alba, sono stata la promotrice di questo viaggio, mi sento come una madre per le mie amiche, molto protettiva ed affettuosa, ho cercato di trasmettere fiducia e sicurezza anche nei peggiori momenti del nostro breve viaggio. Diciamo che voler bene mi viene naturale, ma vorrei imparare a  farlo in  modo più efficace."
Improvvisamente il silenzio li avvolse con grande intensità. Rimasero così, in un'atmosfera sospesa.
Dopo qualche minuto il saggio uomo fece ridisporre le donne in un cerchio perfetto, tutte intorno a lui, in modo che ognuna di loro potesse guardare le altre negli occhi. Poi iniziò a  fissarle intensamente cercando di trasmettere loro pace e fiducia, quindi disse: " Conoscete i concetti fondamentali del Bushido? Sono sette come voi. Rettitudine, Coraggio, Benevolenza, Rispetto, Onestà, Onore e Lealtà. Ascoltandovi ho capito che ognuna di voi possiede pienamente una di queste sette qualità. A  Stefania appartiene la Rettitudine, Silvia ha Coraggio , Dorotea possiede la virtù dell'Onestà mentre Sibilla    è padrona dell'Onore, Bianca invece è Rispettosa, Rosa è Leale ed infine Alba è piena   di Benevolenza.  Care ragazze, credo che tali principi siano talmente interiorizzati dentro di voi, che sarà molto più semplice del previsto arrivare all'obiettivo che vi siete date.
Se riuscirete a trasmettere  e far circolare queste risorse nel gruppo, facendo sì, che ognuna insegni alle altre ciò che in lei  è innato,  la vostra esistenza diverrà sinonimo di equilibrio."
Il Samurai si alzò facendo cenno alle giovani donne di restare sedute, posò le mani sulla testa di ognuna di loro come a voler dare una benedizione poi chinò il capo  accennando un saluto.
" Ora restate in silenzio e riflettete su quanto vi ho detto." così dicendo uscì dalla stanza.
Le amiche si guardarono  intensamente ed i loro occhi iniziarono a sorridere felicemente.



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