martedì 26 febbraio 2013

Laboratorio di scrittura autobiografica
 
Dall’Album di Famiglia alla scrittura di sé

 

 
Ricomincio da qui


Non ero mai stata così in forma. Avevo perso almeno 10 kg. E pensare che fino a qualche mese prima ero a terra, sfiduciata, senza alcuna stima in me stessa. E meno male che Andrea mi aveva piantato, se non lo avesse fatto non avrei potuto vivere quel gran bel periodo che cominciò proprio con questa foto. 

Quei pantaloni di finta pelle nera, che mai avrei potuto indossare prima, significavano per me un'avvenuta trasformazione che avevo sempre desiderato e che invece il mio timore per il cambiamento aveva sempre ostacolato. La dea Afrodite si era affacciata in me, mi stava facendo conoscere  la malizia di uno sguardo o di una carezza. L'adrenalina era alle stelle, pensavo di essere diventata una super eroina, io, la bimba di casa, ero stata forgiata con il fuoco, mi ero temprata nel dolore di un abbandono. Una Fenice che non solo era rinata dalle proprie ceneri, ma aveva beneficiato di una trasformazione, aveva finalmente potuto assaporare il gusto dell'indipendenza. Quì ha avuto inizio un periodo bellissimo, fatto di puro e semplice divertimento, ottimo fertilizzante sia del fisico che della psiche. Forse, oggi, dovrei recuperare un po' di quella energia, il senso del dovere riesce ad imbrigliarmi anche quando non c'è ne è bisogno. Io sono unica e speciale e se mi fa stare bene, che male c'è nel piacere del divertimento anche se non si ha più vent'anni? 

Alleggerire il cervello, cara Francesca, non significa essere irresponsabili.


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