Counselor Trainer Prepos
Le Parabole di Don Peppino
“Disse ancora Gesù: <<Un uomo aveva due figli. Il più giovane disse al padre: Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta. E il padre divise tra loro le sostanze. Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto. Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò e si mise a servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava. Allora rientrò in se stesso e disse: Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni. Partì e si incamminò verso suo padre. Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l'anello al dito e i calzari ai piedi. Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa. Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò un servo e gli domandò che cosa fosse tutto ciò. Il servo gli rispose: E` tornato tuo fratello e il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo. Egli si arrabbiò, e non voleva entrare. Il padre allora uscì a pregarlo. Ma lui rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai dato mai un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso.
[31]Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato “.( Luca 15, 11-32)
Don Peppino aveva appena finito di celebrare la Santa Messa e si stava spogliando dei paramenti in sacrestia. Un fruscio appena percettibile lo fece girare verso la porta : era Tonino, il chierichetto.
Il parroco ce la mise tutta per controllare la sua gioia e la sua grande emozione.
Il suo chierichetto monello era ritornato! Ne aveva combinato di tutti i colori in chiesa e al campo scuola estivo ! Qualcuno aveva anche soffiato che Tonino aveva fatto sparire diverse volte le offerte fatte dai fedeli durante la messa, ma Don Peppino aveva sempre fatto spallucce smentendo sempre tutto.
- Sai Tonino, in questi giorni ho pensato di darti l’incarico di capo- chierichetti !- disse Don Peppino al ragazzo, che si aspettava di essere cacciato via o quantomeno rimproverato duramente. In quel momento era entrato Augusto ed aveva ascoltato quello che il parroco aveva detto al suo compagno.
- Ma, non è giusto Don Pepppino ! – scalpitò Augusto arrabbiato e risentito – Lui si è comportato sempre male, se n’è scappato persino con i soldi delle offerte!- Don Peppino, prontamente tolse dal suo catalogo di bugie veniali quella che gli serviva in quel momento :
- Glieli ho dati io quei soldi perché doveva comprare certe cose per me -
- Ma io sono stato sempre il più bravo dei chierichetti a servire Messa e sono stato il primo alle prove di catechismo e all’esame per chierichetti! E tu ora fai capo-chierichetti proprio Tonino che ha combinato un sacco di guai !- piagnucolò rabbiosamente Augusto sotto lo sguardo dispiaciuto di Tonino.
Don Peppino rassicurò con uno sguardo sorridente Tonino, che continuava a guardarlo senza dire una parola.
Il saggio prete, poi, si girò verso Augusto :- Vediamo se sai rispondermi a questa domanda. Quante volte ha detto Gesù che bisogna perdonare?- “ Settanta volte sette".- rispose prontamente il ragazzo.
- Hai risposto bene alla mia domanda.- lo elogiò il buon prete- Ora, però prova a farlo !-
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