giovedì 23 febbraio 2012

La Storia di Sofia

Antonella Proietti
proietti.antonella@virgilio.it
Counselor Relazionale
Scuola di Counseling Relazionale
Prevenire è Possibile
  
http://www.prepos.it/ 


La Storia di Sofia


Sofia vive in Italia da quaranta anni e non ha mai perso il suo accento straniero che la rende ancora più affascinante. Era un’attrice negli anni sessanta, ha lavorato nel suo Paese con molti registi famosi pur essendo giovanissima, come si suol dire un enfant prodige!
Durante le riprese di un film girato in Italia incontrò l’amore e restò a vivere a Roma.
Suo marito possedeva un casale in Umbria, e spesso veniva a trascorrere dei lunghi weekend in campagna.
Ricordo una delle prime volte che la incontrai, era in un bar e stava bevendo un cappuccino, non riuscii a staccarle gli occhi di dosso perché la sua bellezza e soprattutto la sua eleganza erano seducenti.
Non sapevo chi fosse, ma mi colpì l’aria assente, sembrava così lontana dalla realtà, dalla nostra semplice e quotidiana vita.
Per molto tempo la osservai da lontano nelle sue apparizioni ed  ero curiosa di sapere chi fosse quella straniera che si aggirava per il nostro territorio.
Poi, passarono molti anni in cui sparì. Non so se vi è capitato mai,  ma ti accorgi che una persona è sparita solo quando improvvisamente riappare.
Di solito Sofia era una donna elegante,  vestiva in modo originale, i suoi abiti erano unici, unitamente al suo stile personale; grandi sciarpe colorate fatte a mano, tuniche ricamate, capelli cortissimi.
 Al suo ritorno un giorno la incontrai alla stazione e osservandola, mi accorsi che era cambiata, la sua aria assente si era trasformata in uno sguardo spento, senza vita.
Avrei voluto avvicinarmi e chiederle cosa le fosse accaduto, ma la mia riservatezza me l’ha impedito.
Ma l’occasione di conoscerci era vicina.
Dopo pochi mesi vidi un’amica comune che indossava una bellissima sciarpa, ho immediatamente riconosciuto lo stile, così le chiesi dove l’avesse acquistata, mi rispose che era fatta a mano da una sua conoscente, una ex-attrice che vendeva i propri lavori.
Un’attrice! Ma certo, ecco perché quell’aria sognante, un’artista.
Così, dopo alcuni giorni ci incontrammo nel mio ufficio ed acquistai una bellissima sciarpa grigia e rosa.
Da quel momento nacque la nostra amicizia, io subito le chiesi se si era mai sentita osservata da me, disse di no, naturalmente! Lei era sempre assorta nei propri pensieri.
Mi confidò che per amore aveva smesso di fare l’attrice, che con molta sofferenza decise di abbandonare quel mondo. Per un po’ di anni  sembrava che tutto andasse bene, poi iniziò a soffrire di forti stati depressivi, iniziò ad andare da uno psichiatra e naturalmente assunse psicofarmaci.
La sua vita diventò un’altalena, stava  male, poi malissimo, dopo un po’ meglio e così via.
Mai più tornò a stare bene finchè un giorno nel suo cammino non approdò di nuovo  all’arte.
Fu una psicologa counselor che le consigliò di provare a dipingere, di tornare ad esprimersi attraverso un linguaggio diverso, per far esplodere tutte le sue emozioni  da troppo tempo congelate.
Così oggi è tornata a vivere, dipingendo dei bellissimi quadri che hanno come soggetto soprattutto donne; giovani, vecchie, madri, figlie, ma solo e soltanto donne.
A volte scherziamo su questo, le chiedo ma possibile che non riesci a dipingere altro? E lei, con il suo elegante accento francese mi risponde: “Io provo, ma dal quadro esce fuori sempre una donna”.
Saranno tutti i personaggi che non ha più interpretato smettendo di recitare?

Cosa vorrei comunicarvi con questa storia? Di seguire sempre le vostre passioni.

Antonella Proietti




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