martedì 28 febbraio 2012

CONVEGNO DI S.VALENTINO "LA CONSAPEVOLEZZA" - SCUOLA DI COUNSELING RELAZIONALE PREPOS ANNO 2012

Spiego le ali al vento! Respiro ! Mi lascio andare!”

Carmela Mantegna


Nel rivedere gli scatti d’anima catturati dai miei primi personali grafi di personalità, rivivo quella stessa emozione di paura ma anche di curiosità, (adesso so che è tipica del delirante) che provai quando circa 7/8 anni fa li vidi proiettati per la prima volta sulla parete della stanza dove si svolgevano le lezioni della Scuola di Counseling a Roma . La mia mente si era messa immediatamente in viaggio ma non sapevo ancora dare un nome a quella mia consueta istanza di spaziare, a quel forte  desiderio di investigare, di andare oltre, di capire, di partire continuamente con il pensiero.
Conservo alcuni appunti della lettura che fece il Professore Masini del mio grafo :Spiega le ali al vento! Respira ! Lasciati andare!”.

Non è facile leggere negli  schizzi  disegnati dalla propria anima come non è facile scrivere la propria autobiografia.
Raccontarsi non è un semplice  parlare di sé, ma un ritorno in sé per parlare del sé.  E’ ritornare in se stessi, come il figliol prodigo per poter ritornare a casa, nella propria interiorità, riaprire le porte di ogni stanza e rivisitare ogni angolo della propria vita, riappropriarsi dei propri ricordi, delle gioie come dei dolori: RIABBRACCIARSI.

Che cos’è la con-sapevolezza se non la  “sapevolezza”, il sapore provato, sentito, percepito, riconosciuto  di sé?
Essere res- ponsabili verso se stessi e verso gli altri, essere attenti con se stessi e con gli altri, aver cura di sé e di un altro da me, è imparare  ad essere soggetti “sapevoli che sanno riconoscere ciò che può far crescere e ciò che può, invece, bloccare, impedire un avanzamento.
La consapevolezza non è un voler dominare o possedere la vita, dirigerne il corso a nostro piacimento, ma è piuttosto non lasciarsi sfuggire il timone e andare allo sbaraglio, è darle un senso sempre più alto, riempirla di una sublimitas che ti connette sempre di più con la vita, è restituire vita alla vita.
 Il mio Everest esistenziale, quotidiano, è quello di vivere da parigina a Crotone, la mia città natale. E’ stata la scoperta più grande che ho realizzato dentro di me e che mi ha consolidato nella mia identità in tutti i suoi aspetti.
Parigi, la sua cultura, la sua libertà, il suo modo di vivere sono talmente sedimentati dentro di me  che io salgo e scendo dalla Torre Eiffel, entro al Louvre, al musée d’Orsay o al Carnavalet, passeggio per i Champs Élisées e il Boulevard Saint-Michel, le Centre Pompidou, canto la Bohème di Aznavour nel quartiere di Montmartre, guardo le vetrine dei Grands-Magasins la Fayette, rubo la scrittura automatica ai surrealisti, trovo analogie e corrispondenze come Baudelaire e faccio tutto questo proprio mentre cammino consapevolmente per Via Roma, Piazza Pitagora, mentre entro in un Centro Commerciale .
Oh Dio !Come sono felice ! Amo la vita e la vita ama me ! Spiego le ali al vento! Respiro ! Mi lascio andare!”
Questo incontro profondo con me stessa, questa sublime sapevolezza, questo sapore consapevole e costante di esistere in prima persona qui ed ora non è un compiacimento delle mie  capriole mentali, ma è assaporare il dondolio dolce, pacato della vita che si specchia nell’armonia di quel frammento di cielo che è dentro di me.



La canzone della consapevolezza


VIVO NELLA MIA CITTA’ DA PARIGINA
SALGO SULLA TORRE EIFFEL OGNI MATTINA

DISEGNO COME MONET OGNI LOCANDINA
PER ANNUNCIARE IL COUNSELING RELAZIONALE
ALLA GENTE LONTANA E VICINA.

SPIEGO LE ALI AL VENTO
PUNTANDO SEMPRE A CENTO

RESPIRO
  E MI LASCIO ANDARE
LA VITA AMMIRO
PERCHE’ MI FA CANTARE !



LE FOTO DEL CONVEGNO









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