domenica 1 gennaio 2012


 Boris Cyrulnik


Storia di vita e Resilienza 



Neurologo, psichiatra, etologo e psichiatra francese, responsabile di un gruppo di ricerca in etologia clinica all'ospedale di Tolone, docente di etologia umana all'Università del Sud Tolone-Var, Boris Cyrulnik  nnnnasce  a Bordeaux nel 1937, da una famiglia ebraica, sfugge per miracolo alla deportazione, ma non i suoi genitori.
 Raccolto da una giovane donna su un treno diretto al campo di Drancy, viene affidato ai servizi sociali.
Cresce in una famiglia che lo Stato sceglie per lui, ma deve pagarsi da solo gli studi, perché non c’è nessun certificato che attesti la morte dei suoi genitori e che, quindi, lo riconosca come orfano.
 Consegue la laurea in medicina e poi la specializzazione in psichiatria e in psicoanalisi.
Il sorriso si riaccende nella sua vita a partire dal momento in cui scopre il valore della resilienza, che, a suo dire, è la capacità, che ciascuno possiede di crearsi una via di scampo, restituendo un senso al dolore e alla sofferenza.
Gli animali sanno già che, di fronte ad un evento improvviso, devono saper fronteggiarlo, riorganizzarsi, usare nuove strategie, in una parola, fare di tutto per assicurarsi la sopravvivenza, facendo affidamento solo alle proprie risorse. E’ la strategia del brutto anatroccolo a cui Cyrulnik ha dedicato un libro, dal titolo I brutti anatroccoli. (Frassinelli, 2002). 

   Bibliografia di Boris Cyrulnik 
 Raccontando la storia di uomini, donne, bambini, in differenti paesi del mondo, capaci di trasformarsi da spaventapasseri malinconici in persone luminose e vitali, Cyrulnik dimostra che, facendo anche della fragilità una forza, tutte le ferite possono essere rimarginate. 

Autobiografia di uno spaventapasseri. Strategie per superare un trauma Cortina Raffaello - 2009 

Di carne e d'anima. La vulnerabilita come risorsa per crescere felici 
Cortina Raffaello – 2009 

L'uomo è fatto di carne e anima, e la vita è una conquista continua e costante

http://nuke.ilsottoscritto.it/Interviste/IntervisteC/BorisCyrulnink
Dicarneedanima/tabid/852/Default.aspx
 



Costruire la resilienza. La riorganizzazione positiva della vita e
la creazione di legami significativi 

Centro Studi Erickson - 2005 

Resilienza, ovvero la capacità di resistere alle pressioni psicologiche in circostanze dolorose


 Parlare d'amore sull'orlo dell'abisso Frassinelli - 2005 

Perché  fronte a una situazione difficile  alcune persone si fermano al trauma e altre ce la fanno a superarlo, restituendo un senso alla loro vita, attraverso  un progetto d'amore? Boris Cyrulnik, neuropsichiatra francese, inventore del concetto di "resilienza psicologica" spiega in questo libro come l'amore riesca a  guarire le ferite dell'anima 
 


 Il coraggio di crescere. Gli adolescenti e la ricerca della propria identità 
Frassinelli - 2004 
Durante l’adolescenza, la presenza di adulti significativi,  dii tutori della resilienza , come li definisceBoris Cyrulnik , sono importanti: innanzitutto i genitori, ma anche gli insegnanti e la società, nel suo insieme 
I brutti anatroccoli. Le paure che ci aiutano a crescere Frassinelli - 2002 
La sofferenza come sfida   


Il dolore meraviglioso. Diventare adulti sereni superando i traumi dell'infanzia Frassinelli - 2000 

 Le sofferenze in tenera età non segnano per sempre il destino di una persona 


Il dolore meraviglioso Frassinelli - 2000 
La resilienza nei bambini 
LINK                
 Boris Cyrulnik. Favola di uno spaventapasseri che diventa grande
http://www.eclipse-magazine.it/narrativa/boris-cyrulnik-favola-di-uno-spaventapasseri-che-diventa-grande.html

 L’uomo della speranza  http://www.duepiu.net/sito/costume/red0003.asp

Da brutto anatroccolo a cigno, il bambino ferito può crescere. Da un buon rapporto con la madre la scintilla per risalire http://archiviostorico.corriere.it/2002/maggio/15/brutto_anatroccolo_cigno_bambino_ferito_co_0_0205157225.shtml

 La Honte sous la loupe deBoris Cyrulnikhttp://www.google.it/url?sa=t&source=web&cd=40&ved=0CGAQFjAJOB4&url=http%3A%2F%2Fwww.affective-sciences.org%
2Fsystem%2Ffiles%2Fwebpage%2F2188%2F2009-TDG_Cyrulnik.pdf&ei=XTSMTY3UGMXssgaj7vmACg&usg=AFQjCNHxaZWwpafKIF9uKE3qoeJ4L1kOD
g

 

 

 Intervista[1]: Boris Cyrulnik, la confessione
http://www.lepoint.fr/actualites/entretien-boris-cyrulnik-la-confession/1331/0/275007
  

                              Le Point.fr - Publié le 18/09/2008 à 00:00   Christophe Labbé et Olivia Recasens 

 

Subito dopo la guerra, sono caduto nella Bibbia sulla storia di Loth, con le magnifiche illustrazioni di Gustave Doré, che rivedo ancora tanto mi hanno segnato. Dio dice a Loth:  "  Salvati, ne va della tua vita . Non girarti, soprattutto non guardare Sodoma mentre è in fiamme, altrimenti ti trasformerai  in statua di sale. "  Avevo 8 anni. Per me, era chiaro. Ciò significava:  ti è capitato un  dramma terribile  durante la guerra, guarda avanti , sogna e agisci;  se per disgrazia tu ti volti indietro, il sale delle tue lacrime ti trasformerà in statua di sale. Non potrai  più vivere . Questa  è stata la mia strategia di sopravvivenza, come per tutti quelli che giungono  ad innescare un processo di resilienza. Ho pensato che avrei smesso  di essere uno spaventapasseri se fossi diventato uno psichiatra, perché avrei compreso  tutto. È la realizzazione di questo sogno che mi ha fatto uscire dallo stato precedente.... 

Essere resiliente,  è ritrovare solamente il diritto di essere un uomo ..
Certo la resilienza può fallire. Per certe persone, tutto si ferma. Vi dicono:  "  Sono prigioniero del passato, non riesco ad uscirne.. " . Queste persone sono in uno stato di morte psichica. Sono convinti di essere degli spaventapasseri. Mi sono visto anch’io così.  Si è tentati ad arrendersi
 L'intensità della resilienza va da zero fino a quasi l'infinito…

 Avrei potuto fallire se …. fossi stato troppo spesso scoraggiato o se avessi conosciuto troppi insuccessi.  Al contraio, ho avuto la fortuna di incontrare dei tutori di resilienza…   Quella maestra che mi ha iscritto all'esame di ammissione al liceo. Quel professore che mi ha incitato a partecipare al  concorso generale di francese, poi un  altro che mi ha spinto a fare Scienze . Essi  mi hanno permesso di andare avanti, senza girarmi indietro. Dopo una profonda ferita psicologica, bisogna rispettare un periodo durante il quale il traumatizzato nega ciò che gli è successo. Non si può fare camminare qualcuno che ha una gamba rotta. Gli si mette un gesso, che  ad un certo punto dovrà  togliere, come dovrà  ad un certo punto togliere la negazione del suo segreto. Per quanto mi riguarda , mi hanno obbligato a tenere per  troppo  tempo il gesso. Gli altri sono stati i complici, malgrado loro, del mio rifiuto di vedere la realtà, perché non potevano sentire la mia storia. Dopo la guerra, ho raccontato come, a 6 anni e mezzo, ero sfuggito ad una retata della Gestapo nel 1943.  Le persone non mi credevano e si mettevano a  ridere. E’ stato necessario   pubblicare il mio primo libro  ed è stato anche necessario che Michel Polac mi invitasse sul palcoscenico di "  Diritto di risposta." Dopo la trasmissione, dei telespettatori mi hanno telefonato:  "  Non è per caso  il piccolo Boris che ho aiutato ad evadere dalla sinagoga di Bordeaux? "  Era il 1983, ho finalmente avuto  la prova di ciò che dicevo.

Noi  siamo ciò che gli altri dicono di noi e niente altro, un semplice "  io"  costruito dagli altri ... 

L'essere umano è fabbricato dalla sua " cultura", si costruisce préverbalemente attraverso le  interazioni affettive e attraverso  i racconti degli altri su di lui. Il film che si fa di  lui … è ciò che gli altri ci mettono .  Ed il senso che egli attribuisce alla sua vita dipende dall'interpretazione che ne fa  il suo ambiente. L'assistente sociale, l'avvocato o il giudice che dice di un bambino:  "  Dopo ciò che ha vissuto, come volete che ne esca? "  maltrattano ancora di più quel bambino che sono preposti a proteggere. Se ho accettato di occultare il mio passato, è per non essere etichettato come
"  vittima" - è la tunica di infamia. Ho rifiutato ciò che la cultura mi proponeva, fare una carriera di vittima,:  è ferito, è perduto , gli daremo  una pensione e che taccia.”

 

 Che cos’ è la resilienza ?

 

Resilienza deriva dal latino “resilientis’e significa   « rimbalzare ». E’ la capacità dell’essere umano a riprendersi da uno choc violento, a ritrovare il cammino della vera vita  dopo un trauma; ma, non dimenticando o negando, ma combattendo, integrando quella parte ferita o dolorante di sé.Si tratta, secondo Boris Cyrulnik, di

"prendere dalla vita un piacere  di vivere malgrado il mormorio dei fantasmi "

 

Nessun commento:

Posta un commento