
Antonella Proietti
proietti.antonella@virgilio.it
Counselor Relazionale
Scuola di Counseling Relazionale
Prevenire è Possibile
http://www.prepos.it/
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Naufragare in senso letterario significa disperdersi in mare, in senso simbolico vuol dire fallimento. Fallimento per non aver raggiunto la meta, l’obiettivo, la terra ferma, la sicurezza.
Pensiamo al senso di angoscia e smarrimento, al terrore e all'impotenza che assale il naufrago quando si trova scaraventato in mare, ancora vivo ma senza forze, nel limbo che precede la morte, dove la percezione di se stesso lo abbandona, lasciandolo in balia delle onde. In quello stato di semi-coscienza resterà fino a quando le forze lo abbandoneranno, a meno che non trovi un relitto di legno galleggiante a cui aggrapparsi.
Poi che accadrà? Cercherà in ogni modo di sopravvivere se avrà un pensiero dentro di sé,che lo riconduca all'amore per qualcuno di importante nella sua vita: se stesso.
Sarà sufficiente quel pensiero? No, sarà necessario che prima possibile passi una nave,una barca, un gozzo che lo trascini a bordo.
Ecco, lo vedo quel naufrago mezzo morto sta avvistando una barca, e' sempre più vicina,c'è un Capitano a bordo, fa cenno di salire, lo aiuta, lui e' stremato, incredulo e riconoscente, si sente salvo, ma il Capitano gli consegna un remo e gli ordina di remare.
-Ma capitano -replica l'uomo - non ce la faccio, sono finito, mi porti lei, io mi affido.-
-Eh no, mio caro, ti insegnerò a remare, ma ce la puoi fare da solo.-
Lentamente, molto lentamente la barca naviga, affronta le intemperie, vento, pioggia, sole e tempesta, ma procede verso la meta. Il Capitano sorride, sapeva che entro breve il naufrago avrebbe toccato la terra ferma, credeva nella sua salvezza.
-Ecco, siamo arrivati, prego, scenda - dice il Capitano, e il naufrago replica -Ma questa e' un'isola deserta, non può lasciarmi qui!- .
IL Capitano lo guarda, con gli occhi sornioni e risponde: -Il nostro viaggio insieme e' appena terminato, ce la farai, ce la farai! Non sei solo, sei in compagnia di te stesso! Oggi sei nato una seconda volta, puoi seminare, costruire, fecondare, scoprire, cambiare e riconfermare tutto quello che più ti interessa, ce la farai.- L'uomo chiede: - E tu dove vai?-.
Lui risponde con affetto e comprensione: -Vado in cerca di altri naufraghi, addio.-
Oh Capitano, mio Capitano, grazie.
Pensiamo al senso di angoscia e smarrimento, al terrore e all'impotenza che assale il naufrago quando si trova scaraventato in mare, ancora vivo ma senza forze, nel limbo che precede la morte, dove la percezione di se stesso lo abbandona, lasciandolo in balia delle onde. In quello stato di semi-coscienza resterà fino a quando le forze lo abbandoneranno, a meno che non trovi un relitto di legno galleggiante a cui aggrapparsi.
Poi che accadrà? Cercherà in ogni modo di sopravvivere se avrà un pensiero dentro di sé,che lo riconduca all'amore per qualcuno di importante nella sua vita: se stesso.
Sarà sufficiente quel pensiero? No, sarà necessario che prima possibile passi una nave,una barca, un gozzo che lo trascini a bordo.
Ecco, lo vedo quel naufrago mezzo morto sta avvistando una barca, e' sempre più vicina,c'è un Capitano a bordo, fa cenno di salire, lo aiuta, lui e' stremato, incredulo e riconoscente, si sente salvo, ma il Capitano gli consegna un remo e gli ordina di remare.
-Ma capitano -replica l'uomo - non ce la faccio, sono finito, mi porti lei, io mi affido.-
-Eh no, mio caro, ti insegnerò a remare, ma ce la puoi fare da solo.-
Lentamente, molto lentamente la barca naviga, affronta le intemperie, vento, pioggia, sole e tempesta, ma procede verso la meta. Il Capitano sorride, sapeva che entro breve il naufrago avrebbe toccato la terra ferma, credeva nella sua salvezza.
-Ecco, siamo arrivati, prego, scenda - dice il Capitano, e il naufrago replica -Ma questa e' un'isola deserta, non può lasciarmi qui!- .
IL Capitano lo guarda, con gli occhi sornioni e risponde: -Il nostro viaggio insieme e' appena terminato, ce la farai, ce la farai! Non sei solo, sei in compagnia di te stesso! Oggi sei nato una seconda volta, puoi seminare, costruire, fecondare, scoprire, cambiare e riconfermare tutto quello che più ti interessa, ce la farai.- L'uomo chiede: - E tu dove vai?-.
Lui risponde con affetto e comprensione: -Vado in cerca di altri naufraghi, addio.-
Oh Capitano, mio Capitano, grazie.

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