lunedì 12 dicembre 2011

Daniela Troiani - "La Televisione : un nuovo Colosseo?"

 

DANIELA TROIANI
Psicologa
Counselor Relazionale
Prevenire E' Possibile
daniela.troiani@alice.it

 

L'abitudine all'orrore dilaga e sempre più rende le persone indifferenti.
I tour del macabro alla casa di Perugia e al pozzo di Avetrana sono il segno più evidente di quanto la cultura primitiva del sangue, delle stigmate e del cilicio si stia trasformando in una cultura diffusa del morboso, del particolare scabroso, dell'anestesia emotiva.
Sentire una madre, impegnata nel tour dell'orrore con la sua figlioletta, dire: "Così impara che il mostro è ovunque!" è il culmine della lucida follia di un materno che perverte l'affettività dei figli e li lega a sé, attribuendo, come causa, il male del mondo.
"Rimani attaccata alle mie gonne, figlia mia, perché anche i tuoi consanguinei possono essere mostri"
 
Ma il vero mostro è chi obbliga i bambini ad abituarsi al sangue, alle ferite, all'orrore.
 
L'anima si spegne e la mente si assuefa, per difesa, a ciò che è terrificante e più ne ha paura, più lo cerca, per precipitare in un baratro di insensibilità in cui il dolore e il piacere si confondono e diventano masochismo, incapacità di percepire emozioni laddove non ci sia sofferenza o sconvolgimento tossico.
 
E, allora, le trasmissioni televisive diventano il Colosseo, in cui si vuole la morte del carnefice.
 
E, allora, viene sezionato il momento sacro e ingiusto della fine della vita di una bambina appena donna, di un bambinetto, di chiunque possa portare sponsor, audience,  soldi.
E nessuno si assume la responsabilità di fermare questa mattanza delle anime, dello spirito, delle emozioni, in nome di un diritto alla cronaca, che è, ormai, mostruosa perversione ed è dilagante sopratutto in Italia, un tempo Paese del sole e della gioia di vivere.

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