sabato 31 dicembre 2011

Counseling al Nido e dintorni…
Dottoressa Sarah Paluzzi 
 
 Con un bambino Invisibile la modalità dell’Incoraggiamento
 
 
 
L.12 mesi.

 

 L. arriva in asilo che ha 12 mesi. Sia lui sia i suoi genitori sono molto tranquilli, molto riservati, molto gentili e disponibili; c’è collaborazione e da subito si instaura un clima di fiducia e rispetto.
Una famiglia di personalità invisibili.

Nel frattempo, arrivano altri bambini, alcuni più turbolenti di altri e accade che di L., io me ne dimentico letteralmente.

Ha una personalità invisibile: sta in classe, spesso da solo, in disparte, gioca, mangia, dorme e ,all’improvviso, piange senza apparente motivo.

Attribuisco il suo pianto ad un momento di adattamento al nido o al famoso “scatto di crescita” che presenta, prima una regressione e poi l’evoluzione verso una nuova fase.

Penso che sia il momento di passaggio dal gattonamento alla postura in piedi e non gli do la giusta valenza.

L. continua a piangere, mi informo se a casa fa lo stesso o se ci sono situazioni particolari di cui io debba venire a conoscenza e improvvisamente ho l’illuminazione: vuole sentirsi riconosciuto e accolto da me, perché fino ad allora l’ho dato per “scontato”.

E allora, nei giorni successivi, mi rivolgo a lui più spesso, lo coinvolgo nel gruppo, gli sorrido e quando gli dico di venire a piccoli passi verso di me, lui, con un gran sorriso, si alza e fa i suoi passi e, felice, mi si butta tra le braccia.

Ho attivato la modalità dell’Incoraggiamento; ho tolto l’invisibile dalla sua timidezza, dal suo non riuscire a farsi vedere e l’ho gratificato riconoscendolo e accogliendolo nella sua richiesta.
 Da quel momento ha sviluppato un senso di fiducia maggiore, non cercandomi più come riferimento adulto e rassicurante, ma interagendo con i suoi pari serenamente.
 
 

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