sabato 31 dicembre 2011

Counseling al Nido e dintorni…
Dottoressa Sarah Paluzzi 
 
 
L’imitazione e la stimolazione del gruppo dei pari:
da bimba apatica ad “esperta” baby “cameriera” 





  
F. 13 mesi.
 

F. arriva al nido che ha 13 mesi; gattona soltanto, quindi viene iscritta nella mia classe, quella dei piccoli.

Si presenta come una bambina dalla personalità apatica; niente sembra interessarla, niente sembra stimolarla, inesistente l’interazione con gli altri.

Mangia ancora imboccata, e ancora i piatti unici a base di pastina e carne o pesce omogeneizzati.

 Per un po’ sostengo queste sue modalità, poi mi rendo conto che invece devo stimolarla perché nel frattempo il tempo è passato e F. a 15 mesi non può essere trattata ancora come una lattante.

Parlo con la madre, donna molto gentile e molto disponibile, e mi conferma che anche a casa, “per comodità”, tendono a trattarla e a vederla più piccola di quel che è.
 E’ pronta a collaborare e così le propongo di togliere le pappe e incominciare a differenziare il pasto in primo e secondo.

A scuola è un disastro: non vuole aprire la bocca, non mi fa introdurre il cucchiaio, e piange disperata.

 La incoraggio a provare da sola, usando le mani per sperimentare questo nuovo cibo, ma non succede nulla, anche a casa, la differenziazione pare non piacerle.

 Nel frattempo, ha incominciato a camminare, è più autonoma e quindi, consultandomi preventivamente con la collega del gruppo dei medi (dai 15 ai 24 mesi) e con la coordinatrice, ritengo che la bambina debba cambiare classe: ha bisogno di stimoli differenti per modificare la sua personalità apatica, ha bisogno di confrontarsi con i pari perché possa incominciare a darsi da fare.

Le prime volte, nel nuovo gruppo, soprattutto a tavola fa capricci, vuole essere imboccata, e da sola non fa nulla, poi incomincia ad usare le mani, incomincia a toccare, provare, sperimentare, poi inizia ad utilizzare il cucchiaio e poco dopo la forchetta.

A casa, la madre mi conferma che, dopo che le è stato detto che non l’avrebbero più aiutata a mangiare, è rimasta senza cena un paio di sere, ma, poi  ha iniziato a fare tutto da sola, ricevendo gli applausi entusiasti di mamma e papà.

F. ora è la prima che si lancia nelle attività, è sempre pronta a giocare con gli altri, il linguaggio si sta affinando sempre più e addirittura è una delle “cameriere” più brave del suo gruppo classe al momento del pranzo.


 L’imitazione e la stimolazione del gruppo dei pari in questo caso sono state fondamentali.
 

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