Counseling al Nido e dintorni…

Dottoressa Sarah Paluzzi
Una esplosione di creatività che esce e a casa e a scuola

M., 6 anni, ha la personalità tipica del bambino delirante.
Secondogenito, ha una buona autostima, sa gestirsi il suo tempo da solo senza necessariamente proporre io delle attività.
Gli piace stare con gli amici, ma ogni tanto come lui stesso dice “lo annoiano perché fanno sempre le stesse cose, gli stessi giochi” e quindi preferisce starsene a casa, nella sua stanza, a costruire, montare, e smontare pezzi anche minuscoli della Lego, creando una volta campi di battaglia stellari, una volta di tipo terrestre.
Lo fa per ore, parlandosi, creando dialoghi, da solo, è il suo modo per ricaricarsi dopo una giornata a scuola. Ogni tanto gli ricordo che ci sono, con un abbraccio, con un bacio che arriva all’improvviso, allora si scuote e mi fa vedere quello che ha costruito, e per un po’ di tempo riusciamo a giocare insieme.
Durante un Natale gli viene regalata un’immensa scatola di colori, e mentre per la sorella disegnare è una delle costrizioni maggiori a cui la vita può sottoporla, lui riesce a scoprire un nuovo mondo, una nuova dimensione che lo porta ad esprimere tutta la sua creatività che esce e a casa e a scuola, dove viene maggiormente incentivata.
La sua voglia di disegnare e dipingere, che è sempre un’attività comunque solitaria, è un’esplosione di colori, di forme, di mescolanze.
E’ talmente orgoglioso di creare qualcosa dal nulla che sente di voler regalare questa nuova parte di sé agli altri.
Iniziano le prime opere per i genitori, i nonni, per me.
Credo che questo sia stato il suo modo per poter entrare in contatto con le sue emozioni, svelando agli altri il suo lato più sensibile, senza che questo venga scalfito o diminuito.
Secondogenito, ha una buona autostima, sa gestirsi il suo tempo da solo senza necessariamente proporre io delle attività.
Gli piace stare con gli amici, ma ogni tanto come lui stesso dice “lo annoiano perché fanno sempre le stesse cose, gli stessi giochi” e quindi preferisce starsene a casa, nella sua stanza, a costruire, montare, e smontare pezzi anche minuscoli della Lego, creando una volta campi di battaglia stellari, una volta di tipo terrestre.
Lo fa per ore, parlandosi, creando dialoghi, da solo, è il suo modo per ricaricarsi dopo una giornata a scuola. Ogni tanto gli ricordo che ci sono, con un abbraccio, con un bacio che arriva all’improvviso, allora si scuote e mi fa vedere quello che ha costruito, e per un po’ di tempo riusciamo a giocare insieme.
Durante un Natale gli viene regalata un’immensa scatola di colori, e mentre per la sorella disegnare è una delle costrizioni maggiori a cui la vita può sottoporla, lui riesce a scoprire un nuovo mondo, una nuova dimensione che lo porta ad esprimere tutta la sua creatività che esce e a casa e a scuola, dove viene maggiormente incentivata.
La sua voglia di disegnare e dipingere, che è sempre un’attività comunque solitaria, è un’esplosione di colori, di forme, di mescolanze.
E’ talmente orgoglioso di creare qualcosa dal nulla che sente di voler regalare questa nuova parte di sé agli altri.
Iniziano le prime opere per i genitori, i nonni, per me.
Credo che questo sia stato il suo modo per poter entrare in contatto con le sue emozioni, svelando agli altri il suo lato più sensibile, senza che questo venga scalfito o diminuito.
Nessun commento:
Posta un commento