martedì 1 aprile 2014

IL COUNSELING PRIMALE



“Al servizio della vita...per il bambino di oggi e l’adulto di domani”(G.Gagliardo)[i]

 

D.ssa Filomena Ferracane

COUNSELOR PRIMALE
 
 
 


Ho cominciato ad avvicinarmi a questo nuovo modo di vivere la gravidanza e tutto il periodo primale, termine coniato per la prima volta da M.Odent, durante il mio percorso di counseling personale, scoprendo le mille sfaccettature che possono in qualche modo essere, se non portate in superficie e elaborate, responsabili di disturbi a lungo termine.
Trattare della nascita è cosa assai ardua e così lontano dalla quotidianità da diventare per certi versi un tabù.

 Ognuno di noi ha a che fare con la nascita e con la morte, in continuo eppure si devono compiere ricerche se si vuole sfiorare l’argomento... non vi è contatto, non vi è tradizione orale, non vi è libertà di espressione. 

Eppure la vita è così legata alla nascita e alla morte che se non si rende parte di noi, intima parte di noi, beh allora si vive in modo incompleto, allora non si può trovare la felicità così tanto agognata, si vive solo a metà. Si sopravvive. 

Il concepimento, la gravidanza e i primissimi anni di vita sono le fondamenta , rappresentano i momenti principali di tutta la nostra esistenza, che non possono essere sottovalutati né posti in un angolo marginale, poiché il futuro di un individuo e quindi della società intera si iniziano a scrivere proprio in questa finestra temporale.

Per molto tempo mi sono chiesta perché tutta questa sofferenza, apparentemente gratuita, perché proprio io, perché proprio quei genitori, quella famiglia, quello stato, quell’ospedale, quella nascita... perché era una delle vie possibili per farmi giungere qui. Ma perché concentrarsi proprio su questo periodo? Perché questo è l’inizio, è il momento in cui la ghianda stabilisce la sua via per diventare quercia. La quercia sarà tale perché la ghianda ha dentro di sé la pianta in essere. L’ovulo fecondato è la ghianda e l’adulto è la quercia.
L’Adultità, quindi la Responsabilità, la Libertà, il Talento, ecc. risiedono in quel magnifico ovulo fecondato, che si sviluppa e cresce in una certa dinamica, con una certa energia, con una certa sinfonia. Quella Sinfonia aiuterà l’embrione a sviluppare l’Uomo(G.Gagliardo). 

 Il bambino sceglie un percorso di vita (o almeno ci prova) e vive esperienze che lo portano a maturare in una certa direzione con certe qualità. Il significato che l’entourage attribuisce alle esperienze del bambino e il modo con cui risponde alle stesse, sollecitano il raggiungimento dell’obiettivo o ne ostacolano il compimento.
 Il segreto non è dunque evitare i ‘traumi’ ma comprendere cosa risiede nel
bambino, comprendere quali sono le sue peculiarità, cercare di entrare in contatto con il suo intimo senso di vita e dunque accompagnarlo nel suo cammino di ricerca fino al raggiungimento del suo Scopo finale.
L’intento del lavoro è quello di realizzare una ‘sufficientemente buona’ genitorialità in modo da permettere alle future generazioni di sviluppare nel modo migliore possibile la loro incarnazione, il loro percorso di vita, il loro Destino.
 “ Personalmente non credo nella dottrina del Trauma, non credo che la ricerca smodata e la spettacolarizzazione del trauma in terapia serva solo in parte, probabilmente mette a tacere alcune parti della nostra mente, per cui se ci si ferma a quel livello potrebbe sembrare un efficace metodo di ‘cura’. Ma se andiamo un po’ oltre scopriamo che riversare su tutto il mondo la responsabilità di quello che siamo, delle nostre nevrosi, dei nostri fallimenti o le conseguenze dei nostri successi, non serve a nulla, diventa addirittura controproducente, imbrigliano ancora di più la nostra potenzialità.
Il pensiero di aver subito un torto o un danno crea vittimismo e ci fa girare su noi stessi. Noi soli contro il mondo, potenziale nemico. I Traumi sono solo episodi che hanno assunto dimensioni gigantesche, poiché non era possibile elaborarli in altro modo. In realtà, se noi li consideriamo esperienze più o meno felici, più o meno efficaci, allora possiamo ridimensionare il tutto e rivalutare il tutto in modo diametralmente opposto.” (G.Gagliardo)
 Partendo, dunque, da questo presupposto, è possibile sviluppare nuovi modi di accompagnare alla Nascita, con l’unico scopo di permettere ai nostri Figli di adempiere al compito che si sono scelti nel miglior modo possibile, cercando di accompagnare genitori, nonni, professionisti della nascita e dell’educazione dentro loro stessi, facendo loro vedere che anche loro possono riavvicinarsi al loro seme, rivivendo il loro concepimento, la loro gestazione, la loro nascita e crescita attraverso quella dei figli, senza creare confusione ma con distacco ed infinito amore guarire quello che per anni hanno considerato ‘traumatico’ o ‘idilliaco’.
La parola chiave è riportare equilibrio e con esso avvicinarsi alla propria esistenza con occhi diversi amando profondamente questa esperienza ed amando profondamente l’esperienza dei nostri figli, unica ed irripetibile.
 Numerosissimi studi condotti da psicologi, medici e terapeuti mostrano oggi l’importanza del Periodo Primale, che indica il periodo che va da poco prima del concepimento sino al primo anno di vita del bambino. Sembra che in questi due anni circa (o per alcuni sino al periodo della verbalizzazione) si formi buona parte di quello che poi sarà l’adulto di domani. Il terreno dove viene piantato il seme è fondamentale per trarne i giusti nutrimenti - ossigeno, acqua, nutrimenti, pensieri, calore, amore, amore, amore.
 Il copione esistenziale inizia ad essere scritto in questa fase fondamentale, prosegue poi sino ai 14 anni, dove si compie il secondo ciclo evolutivo, dopo di che si può intervenire ovviamente, ma è un rimedio, non può essere una ricostruzione. Le cicatrici si rimarginano, ma il segno rimane.

Finalmente, è stato poi sfatata la ‘superstizione parentale’ (J.Hillman) secondo cui tutte le colpe, ma proprio tutte, sono da attribuire alla Madre, in parte magari anche al Padre, infatti sebbene ricoprano un ruolo fondamentale e siano assolutamente responsabili, non sono gli unici esseri con cui il bambino viene a contatto. Coloro che si avvicinano, ad ogni livello, diventano responsabili di quello che creano attorno al bambino stesso. Se siete incinta, aspettatevi che chiunque si faccia gli affari vostri. Il chiunque è responsabile di non dire certe stupidaggini quanto io lo sia di tapparmi le orecchie...  Se ci fate caso nelle biografie si legge ‘il giovane... ha sviluppato queste nevrosi per via di una madre troppo amorevole e soffocante...’ ma si può leggere anche ‘le nevrosi di.... sono state causate da una madre alcolizzata e violenta...’,comunque vada si va a cercare la verità di un determinato comportamento nei genitori, che sono assolutamente imperfetti e va bene così. Superare proprio tutto questo, accettare i difetti e fare pace con la propria Mission, accettandola, provoca uno stato di ben-essere non indifferente. 
Una volta giunti qui, allora possiamo anche parlare di spiritualità, di contatto con l’anima, di realizzazione di Sé e così via. ‘Alla base di ogni conflitto umano vi è sempre il dualismo: la speranza illusoria di poter separare i due poli e far prevalere quello ‘positivo’ su quello ‘negativo’. Questa lotta tiene l’animo umano in uno stato di continua agitazione e gli impedisce di raggiungere il principio unitario.’ (Eva Pierrakos).
 Ricapitolando: non interveniamo sul periodo primale per evitare i traumi infantili ed avere adulti meno nevrotici, interveniamo sul periodo primale per preservare la ghianda e permetterle di diventare la migliore quercia possibile! 
Il Genitore, la Società, la Scuola, l’Ostetrica... sono i fondamentali accompagnatori in questo viaggio, se collaborano allora possiamo surfare sull’onda del nostro destino, se invece continuano ad intralciare allora la ghianda comunque diventa quercia, ma farà molta più fatica e soffrirà maggiormente! Di fatto possiamo risparmiarci la sofferenza e concentrarci sulla Bellezza. 

Il Counseling Primale vuole rendere fruibile la Bellezza! In questo delicato momento della vita l’essere umano è vulnerabile e ricettivo ai fattori ambientali come non lo sarà mai più in questa vita. ‘Ormai si sa che l’architettura del sistema nervoso si crea in questo periodo e quindi in esso è racchiuso il segreto del nostro potenziale di sviluppo e crescita’ (Clara Scropetta).
Se le necessità emozionali e biologiche del nascituro e del bambino vengono soddisfatte le conseguenze sono molto evidenti in termini di salute, voglia e gioia di vivere.
Il parto e le prime ore del dopo parto determinano il legame padre-madre-bambino, crescere e educare un figlio è un lavoro di squadra in cui i membri cooperano per dare alla vita un nuovo e irripetibile essere umano, che da quel momento trarrà la forza necessaria per permettere alle sue potenzialità di potersi esprimere al meglio. 
Il punto di partenza è quindi la necessità di creare una base sicura per le future coppie di genitori, in modo da rendere questo periodo il migliore possibile, nonostante la società, nonostante i preconcetti, nonostante gli usi e le credenze, insomma un punto di riferimento in cui essere liberi di poter comprendere appieno quello che si sta vivendo, senza necessariamente doversi sentire al settimo cielo, senza dover far finta di avere dei disturbi affinché qualcuno possa ascoltarci e possa comprendere come tutto comporti necessariamente gioie e dolori.
 Essere sostenuti dall’amore facilita il rinnovarsi del senso della propria vita, che è un sostegno fondamentale per il ben-essere esistenziale. Sono consapevole che molte difficoltà permarranno per lunghi periodi ancora, ma ho la speranza che tutto cambi repentinamente nel cuore di tutti noi, in ogni caso come direbbe il Presidente degli Stati Uniti ‘I have a Dream’ e questo sogno è quello di vedere un mondo migliore, composto da persone che sanno che cosa vogliono dalla vita, che sanno che non si può continuare ad attingere senza dare, che sanno che non è così che si fa, ma non perché l’hanno letto su un libro, ma perché sono capaci di ascoltare quell’energia interiore che tutto sa e che li conduce necessariamente verso un bene individuale e quindi collettivo.
 Si deve tornare a essere guidati dalla Natura, il nostro corpo sa, il nostro cuore sa, ma abbiamo dimenticato come ascoltarlo, ci siamo dimenticati che per millenni si sono avuti e persi bambini e che le donne si stringevano tutte attorno alla futura madre per aiutarla, la gravidanza e la nascita erano un affare di tutti, o almeno di tutte le donne, oggi non è più così, ci sono tante donne sole, tante famiglie che vivono isolate, ci sono tante realtà di tristezza e di paura che la società di oggi non dovrebbe sottovalutare. Non ci si può stupire della presenza della depressione post partum, del fatto che gli uomini scappino davanti alle responsabilità e della co-dipendenza affettiva dilagante, sono tutte piaghe che dobbiamo impegnarci a risolvere. Nascita e Morte sono momenti speculari indispensabili e fondamentali da cui non ci si può allontanare troppo, forse perché sono entrambi inevitabili, o forse perché sono millenni che si vivono nella stessa misura o forse perché sono momenti nella vita in cui siamo completamente soli presi dalla nostra coscienza e dalla nostra fragilità.
 Il Counselor del periodo Primale deve essere la mano invisibile che aiuta la nuova generazione a nascere, deve essere uno strumento utile, un punto di appoggio per chi desidera condurre la propria esistenza e non essere condotto dalla stessa, per chi è disposto a prendersi la propria responsabilità di fronte alla vita e alle proprie scelte, qualsiasi esse siano, per chi vuole prendere in mano il proprio destino e farne ciò che sente veramente, al di là del posto che è stato per lui preparato.
Concludo con la frase di una delle più grandi ostriche dei nostri giorni Ibu Robin Lim, l’ostrica dai piedi scalzi: “... crediamo che un inizio della vita sano e dolce sia il fondamento di una vita d’incanto. La pace nel mondo può venir costruita cominciando oggi, un bambino per volta…”.
 
 
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Bibliografia :

Nascere con fiducia (G. Gagliardo)
L’arte del counseling (Rollo May)
Il dolore è nel parto (Giovanna Bestetti e Anita Regaglia)
Gravidanza consapevole (Bianca Buchal)
La prima ferita (Willi MAUER)
La scentificazione dell’amore (Michel Odent)
 

[i] Rivisitazione di “Counseling Primale” di Gloria Gagliardo

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