venerdì 31 agosto 2012

PICCOLA AUTOBIOGRAFIA DI MARZIO



Mi ricordo…


Frequentavo la scuola media inferiore ed un giorno chiedemmo al professore di italiano perché ogni volta che i professori facevano il loro ingresso in aula dovevamo alzarci in piedi; lui rispose:” in quel momento non entra in classe soltanto la persona fisica ma la cultura cioè quello che voi avete chiesto alla scuola, paragonabile ad una persona che ha sete e gli viene dato un bicchiere d’acqua per dissetarsi, così io porto a voi l’acqua della cultura. Mi viene in mente un altro episodio, avevo circa quindici anni ed ero in campagna con mio padre,  che faceva l’agricoltore, era il tempo della raccolta del grano mio padre mi disse:” raccogli quelle spighe di grano che sono sparpagliate in terra e mettile nel sacco così non andranno perdute.” Io risposi:” ma papà non vale la pena perdere del tempo per poche spighe, il granaio e già abbastanza pieno.” Lui mi rispose con un esempio:” Vedi, figlio mio, devi abituarti a recuperare il più possibile del raccolto che è costato tanta fatica. Se tu sei di fronte ad un mucchio di grano e con una pala lo spargi per una grande stanza, cento persone, con i dovuti  mezzi, non sono in grado di riunire, nel mucchio, quello che tu da solo hai disperso. –Lavoravo in una azienda a Roma, ed un giorno, durante l’orario di lavoro, un collega guardando l’orologio, disse:” è ancora mezzogiorno.” L’orario di lavoro terminava alle ore quattordici, il capo-ufficio udì la frase pronunciata dal collega e rispose:” Sarei stato molto più felice se lei avesse escamato“è già mezzogiorno!”
Cose di altri tempi che mi fanno rivivere forse l’età più bella della mia vita, la gioventù.

MARZIO

Nessun commento:

Posta un commento