ANDARE AVANTI MIGLIORANDO…
Carmela Mantegna


Carissima…. , la tua autobiografia ha come sfondo la dimensione del dono. Scoprire che tutta la vita è dono, è un grande DONO. Significa saper dire grazie ogni giorno e saper valorizzare tutti e tutto, le piccole e le grandi cose, i momenti felici e quelli della prova. Ogni evento concorre alla crescita della nostra persona. Non bisogna dimenticare che anche noi siamo un dono per noi stessi e per gli altri. Scoprire la dimensione del dono, non significa banalizzare, rimuovere o sublimare anche i momenti più duri che la vita ci presenta, ma guardarli con una consapevolezza sempre nuova.
Riporto una tua frase e ti invito a riflettere se hai elaborato fino in fondo : "tutte le difficoltà (e non sono state né poche né leggere)".
Nel discorso scritto le parentesi sono sempre pause di memoria importanti, dense di significato e di vissuti difficili. "né poche " "né leggere".
“andare avanti migliorando”: è questo il mio augurio per te, riprendendo le tue parole.
La spinta ad andare avanti è situarsi in questo impegno quotidiano di miglioramento, come crescita ed allargamento della coscienza, imparando a riconoscere il sapore di se stessi, degli altri, delle situazioni. Migliorare è esplorare dentro di noi per conoscere tutte quelle parti poco conosciute di noi stessi, farle emergere, crescere. E' scoprire nuove relazioni, innanzitutto con noi stessi, imparare a dialogare con il nostro sè più profondo. Nella misura in cui impariamo a relazionarci con noi stessi, con tutto il nostro essere in tutte le sue dimensioni, ci apriamo ad una relazionalità nuova e sempre più piena con gli altri, con il mondo, con la vita, con il creato.
Dobbiamo, tuttavia, imparare ad ascoltarci, ad ascoltare: è un esercizio quotidiano, unico, che ci restituisce il meglio di noi stessi e degli altri.
Anche l'ascolto è un dono. Donarsi il tempo di ascoltarsi e di ascoltare, un ascolto totale di sé e dell'altro.
L'ascolto è la prima soglia di accoglienza di sé e dell'altro. Solo da un ascolto profondo, empatico si può cogliere il valore della vita come dono.
Andare avanti migliorando è camminare in una continua attesa della vita che viene sempre con le sue novità. La novità può essere piacevole ed è facile accoglierla, ma può anche presentarsi come una intrusione indesiderata di qualcosa o di qualcuno che abbiamo difficoltà ad accogliere.
Un counselor relazionale impara a gestire anche ciò con cui entra in conflitto, migliora la sua relazionalità, impara a riconoscere, ad accogliere, ad integrare, a dia - logare, a volte, anche a decentrarsi per mettersi in dialogo.
Il Counseling Relazionale apre ad una scrittura autobiografica sempre più matura, più integrale restituendo la persona a se stessa.
Riporto una tua frase e ti invito a riflettere se hai elaborato fino in fondo : "tutte le difficoltà (e non sono state né poche né leggere)".
Nel discorso scritto le parentesi sono sempre pause di memoria importanti, dense di significato e di vissuti difficili. "né poche " "né leggere".
“andare avanti migliorando”: è questo il mio augurio per te, riprendendo le tue parole.
La spinta ad andare avanti è situarsi in questo impegno quotidiano di miglioramento, come crescita ed allargamento della coscienza, imparando a riconoscere il sapore di se stessi, degli altri, delle situazioni. Migliorare è esplorare dentro di noi per conoscere tutte quelle parti poco conosciute di noi stessi, farle emergere, crescere. E' scoprire nuove relazioni, innanzitutto con noi stessi, imparare a dialogare con il nostro sè più profondo. Nella misura in cui impariamo a relazionarci con noi stessi, con tutto il nostro essere in tutte le sue dimensioni, ci apriamo ad una relazionalità nuova e sempre più piena con gli altri, con il mondo, con la vita, con il creato.
Dobbiamo, tuttavia, imparare ad ascoltarci, ad ascoltare: è un esercizio quotidiano, unico, che ci restituisce il meglio di noi stessi e degli altri.
Anche l'ascolto è un dono. Donarsi il tempo di ascoltarsi e di ascoltare, un ascolto totale di sé e dell'altro.
L'ascolto è la prima soglia di accoglienza di sé e dell'altro. Solo da un ascolto profondo, empatico si può cogliere il valore della vita come dono.
Andare avanti migliorando è camminare in una continua attesa della vita che viene sempre con le sue novità. La novità può essere piacevole ed è facile accoglierla, ma può anche presentarsi come una intrusione indesiderata di qualcosa o di qualcuno che abbiamo difficoltà ad accogliere.
Un counselor relazionale impara a gestire anche ciò con cui entra in conflitto, migliora la sua relazionalità, impara a riconoscere, ad accogliere, ad integrare, a dia - logare, a volte, anche a decentrarsi per mettersi in dialogo.
Il Counseling Relazionale apre ad una scrittura autobiografica sempre più matura, più integrale restituendo la persona a se stessa.

Continuiamo a crescere, a mutare la nostra forma, ci confrontiamo con alcune debolezze che devono essere corrette, non sempre scegliamo la soluzione migliore... eppure, nonostante tutto, andiamo avanti, sforzandoci di procedere eretti, in modo corretto, cosicché ci sia possibile onorare non le pareti, né le porte o le finestre, ma lo spazio vuoto che esiste dentro, lo spazio in cui adoriamo e veneriamo ciò che abbiamo di più caro e importante.
(Paulo Coelho )
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