sabato 26 gennaio 2013

Al ragazzo della classe accanto
Cristina Iorno

Ehi, ciao. Volevo chiederti solo qualche attimo, solo qualche minuto delle cinque ore scolastiche che devi affrontare ogni giorno.
Leggimi fino in fondo, questo testamento è per te. Sono la ragazza della classe accanto alla tua. Ti vedo ogni giorno passare davanti alla mia porta, se per fare un giro per evadere un attimo o per dei favori alla prof non lo so. Ogni giorno hai un maglione diverso, ma i tuoi occhi sono sempre gli stessi: quell'alone di malinconia che mal si combina con il tuo bellissimo sorriso. Sei un po' basso, ma non importa. Ballerine per tutta la vita? Non mi interessa. Darei via tutti i miei tacchi per avere il tuo cuore.

Sai, ogni tanto sento di amarti. Un po' per noia, un po' per vizio. Forse perchè mi piace osservare il tuo viso, forse perchè la tua barbetta strana mi aiuta a sorridere. Forse perchè, con tutte le domande che mi faccio ogni giorno guardandoti, l'immagine che mi sono creata di te ha iniziato a innamorarmi.

Mi piacerebbe sapere di quel graffio sul naso che avevi l'altro giorno, di quel jeans un po' strappato che ti fa sentire sicuro, di quando hai portato il gesso al braccio per un mese e tutti ti aprivano la porta come se fossi un disabile.
 E ridere, riderne insieme, di questo amore a senso unico, nato per noia o per mancanza di volontà. Per condividere un attimo e niente più, per intrecciare le nostre vite e poi scioglierle come una treccia mal annodata.

Non sono una stalker, mi piace solo osservare la gente. Mi piace pensare che dietro ogni volto, ogni gesto, ogni silenzio ci sia una storia che deve essere conosciuta. Mi piacerebbe scoprire la tua. Il tuo naso un po' strano mi spinge a chiedermi se da piccolo facevi a botte con i bambini del tuo cortile; il tuo modo di camminare mi aiuta a immaginare che tu faccia sport o che ti piaccia correre fino a diventare uno straccio sudaticcio; e quando sorridi mi chiedo quali sono le piccole cose che ti rendono felice, quali i tuoi progetti, quali i tuoi sogni.

E' l'ultimo anno che passiamo in questa scuola. Gli esami si avvicinano, e con loro il momento di separarci. Dico 'ci' perchè mi piace pensare ai ragazzi del nostro liceo come una grande famiglia. Siamo un fiume di persone che andrà a riversarsi nel mare del mondo. Abbiamo radici comuni: 'conosco' diversi dei tuoi compagni di classe, chi per l'asilo, chi per le medie.

Ma col tempo anche il 'Ciao' diventa superfluo e così ci si dimentica degli altri, di quello che sono stati per noi in bene o in male. C'è tanta, troppa indifferenza a volte. Diamo molti sorrisi, molti 'Ciao' per scontati, li buttiamo lì come se non potessero servirci. Eppure il tuo 'Ciao' sarebbe un bel regalo per me. Magari incartato in uno di quei sorrisi tanto dolci.

Cosa vuoi fare da grande? Mi chiedo questo quando ti vedo con il libro di Chimica sotto il braccio, o quando passando spio il tuo posto nella classe, al primo banco. Sarai un medico o un direttore aziendale? E i sogni, l'amore, la famiglia... Arriverà tutto al momento giusto, nel modo giusto? Saprai prendere l'occasione con il giusto tempismo? Spesso le belle emozioni della vita ci sfuggono tra le mani senza che ce ne accorgiamo nemmeno.

Se c'è qualcosa che ho imparato è non sottovalutare le piccole cose, quelle che sembrano più insignificanti. Come me, insomma. Molti mi buttano via perchè somiglio a uno di quegli oggetti rotti, di epoche passate, che stanno bene nei musei ma che nessuno utilizza mai. Nostalgica, diresti tu. Eppure so che sono proprio quelle cose scontate, sono proprio quelle che all'inizio non considereresti mai che diventeranno ciò di cui avrai più bisogno nella vita. Perciò scegli bene per i tuoi giorni futuri.

Per stare bene cosa fai? Dove vai, con chi? Certe volte mi domando se in fondo sono sempre le stesse cose che ci rendono felici, se ogni singolo membro del genere umano in fondo abbia le stesse necessità degli altri. Tu, che cammini lento, con le mani in tasca e lo sguardo un po' assente; tu, di che cosa hai bisogno? Te l'hanno mai chiesto? E se te lo chiedessi io, cosa mi risponderesti? Che ti serve qualcosa di materiale, l'ultimo modello di cellulare, la macchina più bella che c'è, il viaggio più costoso, oppure che hai solamente bisogno di una risposta a tutte le tue domande? Quelle che, anche se cerchiamo di soffocarle perchè ci fanno male, scuotono ogni persona nel un cuore e nel cervello? Chissà se riuscirei a trovare in te le risposte che sto cercando io.

E che cos'è per te l'amore? Che cos'è per noi, in generale? Giriamo in lungo e in largo per trovare l'anima gemella, a volte ci stanchiamo di cercare ed eccola lì, per caso. Oppure semplicemente a volte non capiamo che dobbiamo prima scoprire noi stessi per unirci agli altri. Mi chiedo spesso se esiste l'amore per sempre: se davvero due persone possono vivere una vicino all'altra, insieme, mano nella mano, giorno dopo giorno, senza mai stancarsi o dire 'basta, non fa per me, non è quello che desideravo'. Sembra un'utopia. Sembra irrealizzabile, incredibile, irraggiungibile. Almeno per me. Cosa sogniamo quando pensiamo all'amore? Miriadi di romanticherie scontate, come baci sotto le stelle, i fiori, le frecce di Cupido, le passeggiate al chiaro di luna, oppure la presenza costante, la pazienza di accettare i difetti altrui, la disponibilità a dare la vita per chi amiamo davvero, a fare del nostro meglio per mettere da parte il nostro egoismo e a pensare solo al bene dell'altro?

Quant'è difficile darsi in tutto e per tutto a una persona. Ormai non conviene più. Ormai l'amore è un contratto, tutti pensano mille volte prima di firmare.
Ma se c'è una cosa in cui credo è la potenza dei desideri, della nostra volontà. So che se desideri davvero qualcosa, con tutto te stesso, e se combatti fino all'ultimo, puoi ottenerla. E' questo che auguro a te, a me stessa e a tutti i ragazzi che quest'anno si diplomeranno con noi. Di poter avere sempre la forza per realizzare i nostri desideri, possibili o impossibili che sembrino.

Quando guardo il cortile a ricreazione penso a cosa diventeremo, a quali strade prenderemo, che persone riusciremo ad essere. Se andremo per il mondo, quanti piccoli pezzi di vita riusciremo a inserire nel grande mosaico della storia, quanto potremo fare per cominciare a cambiare l'umanità. Se dovremo separarci, anzi, proprio perchè dovremo, voglio ricordarmi delle mie radici. Di essere appartenuta a questa casa, a questa città, a questo liceo, anche se può sembrare un ricordo spiacevole. Perchè se condividi qualcosa con qualcuno, i benefici si moltiplicano, i pesi si portano insieme e tutto diventa un po' più semplice. Sapere di appartenere a qualcosa, a un luogo, a un gruppo, a qualcuno, spesso dà la forza per continuare, spesso aiuta a non sentirsi soli.

Chissà, magari un giorno tra una ventina d'anni mi capiterà di imbattermi, girando per il mondo, in qualcuno che viene dal mio stesso posto. Chissà, magari quel qualcuno sarai proprio tu. Spero proprio che sia tu. 
Che cosa strana sarà! Nella mia mente sarai rimasto lo stesso di sempre, non sarai cambiato di una virgola: i capelli castano chiaro, gli occhi scuri come la corteccia della quercia, il maglione blu sui jeans strappati, le nike blazer che andavano tanto di moda. Potrebbe essere difficile riconoscerti, ma so che ci riuscirò. In qualunque modo tu sia diventato. Perchè se ti ritroverò per caso in una strada di Londra, o di Shangai, o di Helsinki, ti verrò incontro. E anche se non avremo mai parlato, anche se non eravamo stati in confidenza prima, ti chiamerò per nome, ti abbraccerò e ti racconterò di me che ho scritto di te. Di quello che pensavo mentre ti osservavo passare davanti alla mia classe. Di quante volte mi sono interrogata sul tuo cuore, con la stessa meraviglia con cui gli scienziati si pongono di fronte ai limiti inconoscibili dell'universo.

 Ti dirò che il mondo è di chi sa sognare. E che se sogniamo insieme la potenza dei nostri desideri e la volontà di realizzarli potranno cambiarlo davvero. 
E se avrai bisogno di amore, di qualcuno con cui parlare di stelle e frecce e fiori e chiari di luna, di qualcuno con cui provare costruire qualcosa che duri per sempre, io ci sarò. Quando non capirai più un accidente di quello che ti succede intorno, cerca nella tua memoria l'immagine, presa con la coda dell'occhio, di quella ragazza che silenziosamente ti osservava dall'angolino del corridoio. Cercami nei tuoi ricordi, cerca nel mondo ciò che hai conservato di me, e io ci sarò. E ti darò tutto l'amore che posso.

Arrivederci, se mai mi hai vista mentre guardavi.
E non vedo l'ora di conoscerti, se ancora non sai che un giorno o l'altro ci incontreremo.

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