NEVA BIAGIOTTI
Counselor Relazionale PREPOS
Tardo pomeriggio sul lago: prendo dalla borsa la penna e un mensile di enigmistica e mi accingo a scegliere la pagina giusta, ma non ho voglia di impegnarmi troppo e inizio a leggere barzellette.
Una attira la mia attenzione:
“Un ragazzino si lamenta con un amico:
- Eh, la nostra è proprio un’età difficile. Per esempio, quando mi faccio male è un bel problema!
- Si? E perché?
- Perché mio padre mi dice che sono troppo grande per piangere e mia madre che sono troppo piccolo per dire una parolaccia... Allora, che cosa devo fare?”
Proviamo a “vedere lungo” secondo gli idealtipi di personalità di Prepos con previsioni personologiche legate alla barzelletta
Se il bambino è anche di tipologia ruminante, può succedere che si può arrabbiare tantissimo a causa di questa confusione nella testa, senza sapere bene verso chi indirizzare la propria rabbia perché vuole bene sia alla mamma che al babbo, e la rabbia esce un poco da tutte le parti influenzando comportamenti e prendendo altre direzioni meno impegnative affettivamente, ma ugualmente d’effetto.


Forse, apparentemente, va meglio al nostro piccolo adesivo per cui l’attaccamento alla mamma e al babbo, ma soprattutto alla mamma vengono prima di tutto: l’importante è che siano lì con lui, ma tutto questo a scapito dell’autonomia e di pensiero e del sentirsi autonomi. Il senso d’attaccamento alla madre provoca inoltre la perdita d’importanza della figura paterna che invece deve accompagnare nel distacco e nell’ingresso nel mondo.
Il nostro piccolo avaro a questo punto va in panico: a chi dare retta? Il dubbio per il piccolo avaro è insopportabile.... inizia a difendersi ancora di più da queste uscite dagli schemi abituali dove l’adulto dice e il piccolo assente: ma con due pareri diversi, cosa succede? Qual è lo schema comportamentale idoneo? E ciò rafforzerà nell’avaro schematismi di difesa, diventando sempre più attento e valutatore, calcolatore.
Certamente ci sono persone diverse, pareri diversi, non sempre le opinioni collimano, ma per evitare criticità nel percorso di maturazione dei piccoli, più o meno piccoli, è sempre bene parlarne, confrontarsi per trovare il punto d’incontro, evitando destabilizzanti dicotomie educative.
Questo post vuol terminare con un ironico messaggio di speranza e di salvezza... fa caldo e ce lo meritiamo già per questo.
Nello stesso libriccino ho trovato questa barzelletta che ce la dice lunga sulle risorse dei piccoli ..... e che riporto qui sotto.
“Spiegazioni”:
“-Ogni fenomeno atmosferico ha le sue motivazioni non diversamente dalle azioni umane – dice la maestra agli scolari. Per esempio, Giorgino, sai spiegarmi perché il sole d’estate si leva molto più presto rispetto all’inverno?
- Perché sa benissimo che dopo fa troppo caldo e vuole godersi qualche ora di fresco...”
Quindi sentiamoci tutti responsabili e consapevoli della nostra educazione educativa, ma non dimentichiamoci mai delle risorse infinite dei piccoli, che con disarmante semplicità molto spesso risolvono problemi ostici per noi adulti che ci siamo intrisi di complessità e sovrastrutture. A volte dovremmo farci educare dai piccoli, andare da loro a scuola di semplicità, essenzialità e buonsenso.
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