Un giorno si presentò da un counselor un signore che prese la parola prima ancora di sedersi.
”Mia moglie mi evita. Fa di tutto per farmi dispetti. Le parlo e non mi risponde mai. Lavoro tutto il giorno.
Quando rientro a casa, vorrei che mi venisse incontro, mi dicesse una parola di bentornato, mentre accendo la televisione per sentirmi il telegiornale.
La sua indifferenza mi ferisce profondamente. Secondo me mi tradisce. Ne sono convinto. Devo chiedere la separazione.
Lei che ne pensa?...
Perché, vede, ho analizzato la situazione nei minimi dettagli. Ormai, non ne vale proprio la pena continuare.
Lei che ne dice?...
Mi sono proprio seccato di vederla, di incontrare il suo sguardo.Ma sì, ho deciso. La lascio, voglio rifarmi una vita.
Mi scusi, non l’ho fatta nemmeno parlare. Mi dica cosa ne pensa ”.
”Mia moglie mi evita. Fa di tutto per farmi dispetti. Le parlo e non mi risponde mai. Lavoro tutto il giorno.
Quando rientro a casa, vorrei che mi venisse incontro, mi dicesse una parola di bentornato, mentre accendo la televisione per sentirmi il telegiornale.
La sua indifferenza mi ferisce profondamente. Secondo me mi tradisce. Ne sono convinto. Devo chiedere la separazione.
Lei che ne pensa?...
Perché, vede, ho analizzato la situazione nei minimi dettagli. Ormai, non ne vale proprio la pena continuare.
Lei che ne dice?...
Mi sono proprio seccato di vederla, di incontrare il suo sguardo.Ma sì, ho deciso. La lascio, voglio rifarmi una vita.
Mi scusi, non l’ho fatta nemmeno parlare. Mi dica cosa ne pensa ”.
Allora, il Counselor lo guardò profondamente e poi gli raccontò la storia della tazza di thé: ”Nan-in, un maestro giapponese ricevette un professore universitario che veniva a chiedergli delle informazioni sullo Zen.
Nan-in servì il thé. Riempì la tazza del grande luminare e continuò a versare.
« Come questa tazza », disse Nan-in, « Lei è pieno delle sue idee e delle sue teorie. Come posso dimostrarle lo Zen, se lei non svuota prima la sua tazza ? » .
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